Con la Direttiva Europea 2002/49/CE, recepita in Italia nel 2005, gli enti gestori delle infrastrutture stradali di ogni Paese (Comuni, Provincie e Società di gestione) sono stati obbligati a realizzare una mappatura acustica del territorio per poi elaborare e infine implementare dei Piani di Azione per il risanamento acustico di tutte le aree ”sensibili”. Dopo dieci anni, ingegner Luzzi, ci può raccontare qual è la situazione in Italia?

La situazione nel nostro Paese è, in verità, poco omogenea. La Direttiva prevede che i gestori delle infrastrutture e i responsabili degli agglomerati urbani provvedano a questi adempimenti di mappatura e di risanamento in due fasi. I tempi previsti per la consegna a Bruxelles dei dati relativi alla prima fase di mappatura e pianificazione delle azioni di risanamento e miglioramento acustico sono ampiamente scaduti. Purtroppo, in Italia, solo alcuni degli Enti e delle Società responsabili hanno adempiuto correttamente e tempestivamente e il Ministero dell’Ambiente si è per questo trovato di fronte a numerosi richiami formali da parte dell’Unione Europea.

Possiamo dire che i gestori delle grandi infrastrutture di trasporto (Ferrovie, Autostrade) sono abbastanza in regola con i tempi, la stessa cosa non può essere detta per le infrastrutture di pertinenza regionale, provinciale, comunale e anche fra i gestori degli agglomerati urbani (centri abitati con più di 100.000 abitanti) le differenze sono davvero notevoli.

Alcune Regioni, infatti, si sono dimostrate sensibili e attive fin dai tempi della Legge Quadro sull’inquinamento acustico (Legge 447 del 1995), approvando normative regionali, sollecitando i comuni a produrre i Piani di Classificazione Acustica del Territorio e finanziando gli interventi previsti dai Piani Comunali di Risanamento Acustico, mentre in ampie zone del territorio italiano pochi e insufficienti sono stati gli adempimenti legati alla corretta gestione del rumore ambientale da parte degli Enti preposti.

 

Quanto possono incidere le pavimentazioni fonoassorbenti nel diminuire l’inquinamento acustico di un ambiente urbano? Quali sono i vantaggi che offre questo tipo di asfalto rispetto alle altre misure per abbattere l’inquinamento acustico?

Numerosi interventi basati su pavimentazioni con asfalti a bassa rumorosità sono stati inseriti nei piani d’azione previsti dalla Direttiva Europea sul rumore ambientale e nei piani comunali di risanamento acustico previsti dalla normativa nazionale. L’efficacia di questi asfalti è ormai comprovata da studi italiani e internazionali e si può quantificare in un valore di riduzione media dell’inquinamento acustico in facciata dei ricettori esposti, compresa fra i 3 e i 5 decibel.

Il vantaggio della soluzione asfalto, rispetto alle alternative possibili (barriere, infissi)  è chiaro. Innanzitutto vi è una maggiore diffusione del beneficio fra i ricettori: la riduzione del rumore prodotta da un singolo intervento di pavimentazione interessa tutti gli edifici ricettori che si affacciano sul tratto di strada asfaltato o che, comunque, ne subiscono il rumore. Al contrario, la riduzione dell’impatto acustico prodotta da una barriera, per quanto maggiore in termini di abbattimento dei livelli di rumore, interessa solo i ricettori “in ombra”, cioè schermati dalla barriera stessa, che deve pertanto essere dimensionata opportunamente in lunghezza ed altezza. Questo dimensionamento risulta spesso incompatibile con i vincoli di fattibilità strutturale e con le risorse economiche. Ancora meno diffuso e meno conveniente è poi l’intervento diretto al ricettore, di solito consistente nella fornitura di finestre acustiche che risanano soltanto un ambiente e che sono efficaci, solo se vengono tenute chiuse.

Le pavimentazioni a bassa rumorosità sono state impiegate anche in interventi di risanamento acustico che hanno riguardato il recupero di piazze e aree verdi urbane circondate o attraversate da strade rumorose, e il beneficio in termini di riduzione del rumore esterno è stato evidente.

 

Con Vie En.Ro.Se. Ingegneria avete condotto delle approfondite misurazioni acustiche in diversi Comuni dell’Emilia Romagna e della Toscana. Cosa è emerso dalle misurazioni acustiche ottenute prima e dopo l’utilizzo dell’asfalto modificato con polverino da PFU?

Lo studio condotto da Vie En.Ro.Se. Ingegneria aveva lo scopo di fornire dati prestazionali degli asfalti gommati, nelle due configurazioni Open Graded e Gap Graded, in ambienti urbani e ha permesso di raccogliere i risultati di numerose esperienze di misura e di confrontarli in modo organico, considerando i livelli di rumore prima e dopo la stesa e i livelli di riduzione del rumore prodotti da stese coeve di asfalti tradizionali e gommati. In alcuni casi è stato anche possibile, grazie alla disponibilità dei comuni, scegliere tratti di strada omogenei ed asfaltarli con soluzioni diverse (asfalto tradizionale, asfalto gommato GAP e asfalto gommato OPEN), ciò allo scopo di poter seguire in parallelo la performance acustica delle soluzioni nei mesi e negli anni successivi alla stesa.

Come si può leggere nello studio, le prestazioni acustiche di entrambe le soluzioni gommate sono in linea o superiori, talvolta nettamente superiori, a quelle degli asfalti tradizionali, risultando la soluzione OPEN, come era da immaginarsi, più efficace negli scenari urbani della soluzione GAP.

Una parte importante dello studio è stata destinata all’adattamento del metodo di misura SPB (Statistical Pass-By), comunemente usato per valutare le prestazioni degli asfalti, proprio agli scenari urbani, dove la prestazione acustica è legata alla bassa velocità e alla variabilità dei passaggi dei veicoli sul tratto asfaltato. Anche in questi scenari i risultati corrispondenti alle stese di asfalti gommati sono risultati più che interessanti.

 

livello scientifico qual è lo stato della ricerca in questo settore? Quali le direzioni future?

Il panorama scientifico è molto sensibile a questo tema.  Lo dimostra la quantità e qualità delle pubblicazioni in riviste scientifiche e delle sessioni dedicate agli asfalti gommati in tutti i congressi scientifici dedicati all’acustica ambientale e al controllo del rumore in ambito urbano. Fra questi, voglio segnalare l’International Congress on Sound and Vibration che si terrà a Firenze a luglio 2015. Il congresso, organizzato anche con il contributo di Ecopneus, vedrà la presenza di oltre mille esperti di acustica e vibrazioni, provenienti da tutto il mondo e sarà occasione di aggiornamento sui risultati delle ricerche e di confronto sulle prospettive future.

Parlando delle direzioni di ricerca che sembrano avere interesse prevalente nei progetti e nelle sperimentazioni, possiamo dire che sono di grande rilievo quelle che riguardano la durabilità prestazionale, ovvero la verifica di efficacia acustica, al passare del tempo, delle diverse tipologie di asfalti gommati.

A queste ricerche si affiancano e si collegano quelle che mirano allo sviluppo e alla produzione di nuove miscele per asfalti gommati che non richiedano particolare o frequente manutenzione e che abbiano buona resistenza meccanica ed efficacia prestazionale al variare della temperatura. Queste ultime potrebbero avere grandi possibilità di impiego nelle strade dei paesi con forti escursioni termiche stagionali che sono spesso costretti a ripavimentare strade urbane ed extraurbane alla fine di ogni inverno.

In quest’ottica, vari gruppi di studio, compreso quello da me coordinato, che vede la partecipazione di Ecopneus e Vie En.Ro.Se. Ingegneria e la collaborazione di Università e Amministrazioni Comunali, stanno lavorando per rendere i dati prestazionali rilevati dopo la stesa statisticamente più ricchi e variegati, in considerazione delle diverse condizioni al contorno, monitorando i livelli di rumore nel tempo e la correlazione con diverse condizioni climatiche, di traffico, e le diverse tipologie di mezzi che transitano sui tratti pavimentati con asfalti gommati. Particolare attenzione viene posta agli scenari di traffico comprendenti  strade urbane con presenza prevalente di autobus e altri mezzi pesanti. Anche da questo punto di vista i risultati che stiamo raccogliendo sono più che confortanti e suggeriscono di continuare a utilizzare questa tecnologia all’interno dei piani di riqualificazione urbana, costituendo l’utilizzo di asfalti in gomma riciclata una soluzione che puo’ essere definita smart a tutti gli effetti, per i suoi comprovati effetti di miglioramento acustico a cui si uniscono le sue caratteristiche di sostenibilità ambientale e, dal punto di vista economico, un ottimo rapporto fra costi e benefici.