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Il 2017 per il settore degli asfalti modificati è stato un anno che ha confermato alcuni segnali positivi, tra tutti la capacità di innovazione delle aziende italiane. Le nostre imprese non si sono infatti limitate ad utilizzare le tecnologie in uso in Paesi con un’esperienza consolidata come gli Stati Uniti, ma hanno saputo far proprie tali formulazioni, migliorandole e raffinandole. E’ stato ottimizzato anche l’utilizzo di leganti “gommati” per tappeti chiusi e tappeti ad alto modulo prodotti con tecnologie “warm”, ossia a tiepido, mantenendo comunque una forte attenzione alle emissioni sonore. Ne sono concreto esempio i diversi interventi realizzati quest’anno in Toscana, che hanno inoltre ottenuto risultati molto interessanti sul fronte del contenimento delle emissioni acustiche.

 Ma la capacità di innovazione ha portato anche a sviluppare materiali innovativi, come le miscele dry-ibride (dove il polverino di gomma viene impiegato come agente migliorativo del mastice bituminoso) che, in combinazione con bitumi modificati opportunamente progettati, consentono anche in questo caso la produzione e la posa in opera a temperature più basse. Stanno trovando sempre maggior spazio anche compound a base di gomma riciclata per facilitare l‘interazione della gomma con gli altri componenti dei conglomerati, consentendo di migliorare le prestazioni complessive della miscela finale. Sempre in tema di compound è italiano il brevetto di un compound a base di gomma che consente di ottenere un bitume modificato stabile allo stoccaggio: un prodotto che sta riscuotendo un notevole successo sui mercati internazionali e in particolar modo nel bacino mediterraneo.

Queste esperienze ci raccontano e ci dimostrano come gli italiani siano grandi innovatori, con una capacità innata di proporre nuove soluzioni “customer tailored”, orientate a stimolare la domanda e aprire nuovi mercati. La nota amara è quella di constatare come il mercato di riferimento per le aziende italiane sia principalmente fuori dai confini nazionali.

Quelli proposti dalle aziende nostrane sono prodotti all’avanguardia, capaci di penetrare nei mercati internazionali, con un forte e intrinseco carattere di sostenibilità ambientale. Nonostante questi aspetti, in Italia scontano una forte resistenza al cambiamento rispetto altre soluzioni tradizionalmente adottate, anche se con prestazioni inferiori.

L’augurio è che con la prossima emanazione del Decreto End-of-Waste, attesa per Marzo 2018, ci sia un rilancio dell’impiego della gomma riciclata nel settore stradale. Anche perché il Decreto indica specificatamente gli asfalti modificati come uno degli impieghi dove la gomma riciclata è qualificata come prodotto a tutti gli effetti. Il know-how delle imprese italiane è consolidato, i prodotti rappresentano un’eccellenza a livello internazionale e anche l’impianto normativo sui materiali post-consumo presto faciliterà l’impiego di questa preziosa risorsa. Gli elementi per un 2018 all’insegna degli asfalti modificati ci sono tutti.