Ridurre il prelievo di materiali e l’impatto delle cave nei confronti del paesaggio è una questione importante nel nostro Paese, perché sono tante le ferite gravissime ancora aperte nei territori. Oggi è possibile dare risposta a questi problemi, lo dimostrano i tanti Paesi dove ormai da anni si sta riducendo la quantità di materiali estratti con una forte spinta al riutilizzo di rifiuti aggregati e inerti provenienti dal recupero, oltre che con regole di tutela del paesaggio e gestione delle attività. In Italia esistono oggi circa 2.500 cave da inerti e almeno 15.000 abbandonate, di cui oltre la metà sono ex cave di sabbia e ghiaia. Cambiare questa situazione, aprendo un filone di green economy che produce ricerca, innovazione e posti di lavoro, è nell'interesse del sistema delle imprese e dell'ambiente.

L’obiettivo dell’Osservatorio Recycle, promosso da Legambiente, è di raccontare e approfondire l’innovazione già in corso nel settore della produzione di aggregati riciclati. Un processo che oggi è spinto anche dalla Direttiva 2008/98/CE che prevede che nel 2020 si raggiunga un obiettivo pari al 70% del riciclo dei rifiuti da costruzione e demolizione. Un punto va sottolineato con attenzione, oggi non esistono più motivi tecnici, prestazionali o economici per non utilizzare materiali provenienti da riciclo nelle costruzioni. Le esperienze raccontate nel Rapporto “Recycle: la sfida nel settore delle costruzioni”, scaricabile in calce, descrivono cantieri e capitolati dove queste innovazioni sono già state portate avanti. E dimostra come se si fa riferimento a norme codificate basate sulle prestazioni, i materiali da riciclo e recupero di aggregati risultano assolutamente competitivi sul piano tecnico e anche del prezzo.

In questa direzione vanno le proposte che abbiamo presentato con il capitolato speciale d’appalto RECYCLE, elaborato da Legambiente in collaborazione con Ecopneus, Atecap ed Eco.Men, che si pone l’obiettivo di stimolare le stazioni appaltanti a intraprendere la strada già fissata dall’Europa. L'obiettivo è di contribuire attraverso questo strumento a "calarsi" nei diversi capitolati esistenti (sono centinaia, e impossibili da sostituire con un capitolato unico) per introdurre i corretti e aggiornati riferimenti normativi che permettono di superare le barriere e le discriminazioni oggi esistenti.

Dall’esperienza della Val Venosta, alla circonvallazione di Venaria e Borgaro in Provincia di Torino, dalla Variante di Canali (RE) all’Autostrada del Brennero, solo per citare alcuni esempi, gli asfalti modificati con gomma da riciclo dei Pneumatici Fuori uso sono uno dei protagonisti di questa transizione verso un modello sostenibile di utilizzo delle risorse.

Scarica il Rapporto “Recycle: la sfida nel settore delle costruzioni”.