di Daniele Fornai

La rumorosità delle strade romane non è cosa nuova.

Giovenale sentenziava che “a Roma, la maggior parte degli ammalati muore di insonnia” e che la colpa di tale malanno era soprattutto dei carri che andavano su e giù lungo i vicoli.

Dopo quasi duemila anni, nonostante i notevoli passi avanti fatti con il passaggio dal lastricato all’asfalto e dalle ruote ferrate alla “gomma”, il traffico romano è ancora un problema “rumoroso”.

A cavallo tra il 2013 e il 2014, il Comune di Roma ha deciso di affrontare il problema con una soluzione tecnologicamente innovativa: in via Prenestina e in via di Torpignattara sono state pavimentate due tratte sperimentali con “asfalti a bassa emissione sonora” modificati con polverino di gomma da PFU.

Numerosi studi internazionali, alcuni dei quali seguiti direttamente da Ecopneus1, confermano la possibilità di ridurre il rumore del traffico stradale attraverso l’impiego intelligente di asfalti “gommati”, ossia quelli modificati con l’aggiunta di polverino da PFU.

La novità delle pavimentazioni sperimentate dal Comune di Roma è la tecnologia innovativa adottata per integrare il polverino nel conglomerato bituminoso.

Il polverino è stato utilizzato, infatti, in modalità “dry”, ossia aggiunto ad inerti e bitume direttamente nel mescolatore dell’impianto; questo metodo di impiego è assai meno diffuso della versione “wet” (dove il polverino è miscelato al bitume in appositi impianti) e richiede l’uso di bitumi appositamente formulati.

Nel caso di studio, è stato utilizzato il Drenoval Rubber, ossia un bitume modificato PmB 25/55-70  additivato appositamente per garantire la lavorabilità del conglomerato anche a “basse” temperature e assicurare l’ottima compatibilità tra legante e polverino di gomma.

I conglomerati bituminosi posati in Via Prenestina e Torpignattara sono miscele di tipo gap-graded 0/7 la cui tessitura è stata studiata appositamente per ridurre il rumore da rotolamento degli pneumatici.

Il livello di rumore generato dall’impatto del pneumatico sulla pavimentazione è fortemente influenzato, infatti, sia dal tipo e dalle dimensioni del pneumatico che dalla tessitura/rugosità/porosità della pavimentazione. Escludendo la porosità, che nelle pavimentazioni del Comune di Roma non svolge un ruolo fono-assorbente misurabile, la dimensione degli inerti, la regolarità della tessitura e la rugosità hanno un ruolo determinante nel contenere il rumore da rotolamento.

Per valutare le performance acustiche delle due tratte sperimentali, I-Pool (spin-off del CNR di Pisa) ha utilizzato il metodo CPX (Close Proximity) che prevede la misura del rumore con un microfono installato in prossimità del punto di contatto tra un pneumatico di riferimento e la pavimentazione indagata.

Le misure sulle due pavimentazioni sono state ripetute più volte nell’arco del primo anno di vita della pavimentazione, sempre confrontando il rumore misurato sulle pavimentazioni “pilota” con altre di riferimento (la pavimentazione “ante-operam” per via Prenestina ed una coeva di tipo tradizionale per via Torpignattara). In tutte le sessioni di misura, le due pavimentazioni gommate hanno restituito migliori prestazioni acustiche rispetto ai riferimenti tradizionali.

I valori misurati a 40, 50 e 80 km/h confermano un differenziale di circa 6 dB rispetto alla pavimentazione ante-operam e di 2,6 dB rispetto ad una tradizionale di pari età.

I differenziali registrati sono molto interessanti se si considera che la riduzione di 3 dB del rumore equivale al dimezzamento della potenza sonora misurata!

È importante notare, infine, come il differenziale misurato a distanza di 6 mesi e un anno dalla posa in opera sia rimasto pressoché invariato rispetto al riferimento “ante operam”,  confermando cioè un vantaggio acustico costante nel tempo.

Roma si prepara ad essere la protagonista silenziosa di un nuovo millennio di storia.

Misure CPX di via Prenestina e Torpignattara (50 km/h)

1 Report n° 08- Prestazioni acustiche degli asfalti a bassa rumorosità in scenari urbani.