Ecopneus è stata insignita del “Premio Ambiente e Legalità 2013” per il ruolo svolto nella “razionalizzazione del sistema di raccolta e gestione degli Pneumatici Fuori Uso in Italia, con particolare attenzione alla legalità e al contrasto degli smaltimenti e dei traffici illeciti, su scala nazionale e sovranazionale, che determinano seri impatti ambientali e pesanti ricadute economiche sull’industria del riciclo”.

Con queste motivazioni Ecopneus – società senza scopo di lucro principale responsabile della gestione dei PFU in Italia – ha ricevuto il premio durante “Festambiente”, storica manifestazione di Legambiente che si svolge a Rispescia (GR) ed arrivata quest’anno alla 25esima edizione. Il premio è stato assegnato a 13 persone in tutto tra magistrati, forze dell’ordine e società civile che si sono particolarmente distinte nella lotta all’illegalità e alle ecomafie.

“Siamo orgogliosi di questo riconoscimento che testimonia la bontà del percorso che abbiamo avviato già molto tempo prima dell’avvio vero e proprio del sistema di recupero dei PFU in Italia e di cui ora stiamo vedendo i frutti, in termini operativi ma anche sociali.” Queste le parole del Direttore Generale Ecopneus Giovanni Corbetta che ha ritirato il premio durante la manifestazione. “Un percorso di miglioramento che è tutt’altro che concluso e che ci chiama a continue sfide quotidiane, che affrontiamo insieme a tutti i nostri partner affinché da una gestione corretta e trasparente dei PFU si inneschi quel circuito virtuoso che possa portare benefici di lungo raggio per l’ambiente, le aziende, l’economia del paese e i cittadini.”

A seguire l’elenco di chi, oltre Ecopneus, ha ricevuto il premio e le relative motivazioni:

Maria Carmela Lanzetta, già sindaco di Monasterace (Reggio Calabria) per il coraggio, il senso di responsabilità e lo spirito civico con cui ha assolto il suo compito di primo cittadino del Comune di Monasterace, esponendosi anche a gravi rischi personali.

Federico Bisceglia, sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Napoli per il continuo lavoro svolto, da ultimo presso la Procura della Repubblica di Brescia nella tutela dell'ambiente, e nel contrasto alle varie forme di criminalità ambientale, anche di tipo mafioso.

L'ammiraglio Domenico De Michele, Direttore Marittimo della Sicilia Orientale delle Capitanerie di Porto, per l'importante attività di controllo in materia di tutela degli ecosistemi marini e costieri e di contrasto dei fenomeni illegali, dalla pesca di frodo, alla gestione illegale dei rifiuti e all'abusivismo edilizio.

Flavio Zanini, comandante interregionale dell'Italia Nord-Orientale della Guardia di finanza per l'attività di controllo e le importanti inchieste condotte dal comando regionale della Guardia di finanza del Veneto, sia in materia di traffico e smaltimento illegale di rifiuti con annessi fenomeni di frode.

Giacomo Di Girolamo, direttore del quotidiano online Marsala.it per l'ottimo lavoro giornalistico svolto da tutta la redazione, in particolare sui temi dell'aggressione al territorio e della legalità nella provincia di Trapani.

La Direzione investigativa antimafia per l'importante lavoro di analisi e di inchiesta relativo agli interessi delle organizzazioni mafiose nella gestione illegale dei rifiuti e negli appalti per la realizzazione di opere pubbliche.

Emanuele Feltri, agricoltore biologico a Paternò (Catania) per la sua attività d'imprenditore che ha scelto di puntare su uno sviluppo sostenibile dell'agricoltura e di resistere contro ogni forma di violenza e intimidazione criminale.

Sergio Costa, Comandante Provinciale del Corpo forestale di Napoli, per l'intensa attività d'indagine, svolta in particolare nel corso del 2012 nella ''terra dei fuochi'', che ha portato al sequestro di discariche abusive di rifiuti pericolosi con l'inquinamento di pozzi d'acqua utilizzati per l'irrigazione di terreni agricoli.

Settore Politiche ambientali della provincia di Venezia per le pratiche amministrative innovative, come il Tavolo interforze per i controlli ambientali.

Piero Vincenti, Comandante del NOE di Milano Comando Tutela Ambiente, Arma dei Carabinieri, per le inchieste relative alle infiltrazioni della 'ndrangheta nello smaltimento illegale dei rifiuti in Lombardia che hanno portato all'esecuzione di diverse ordinanze di custodia cautelare nei confronti di imprenditori ritenuti appartenenti a famiglie mafiose.

Antonino De Masi, imprenditore titolare della "De Masi Costruzioni" a Rizziconi, nella piana di Gioia Tauro per il coraggio e la determinazione dimostrati nella denuncia dei fenomeni estorsivi da parte della 'ndrangheta e per l'alto senso di eticità manifestato nel suo modo di intendere il lavoro d'impresa.

Vice Questore aggiunto Claudio D'Amico, Comandante Provinciale del Corpo forestale dello Stato di Arezzo per l'attività di indagine e repressione dei traffici illegali di rifiuti in provincia di Arezzo.