L’Italia non può più indugiare sull’adozione di misure antirumore ambientale. Con questo avvertimento la Commissione europea ha inviato al Governo Italiano una lettera di messa in mora complementare, chiedendo di adottare le norme UE, pena la successiva apertura di una procedura d’infrazione. Ad oggi, infatti, nel Belpaese sono state omesse tre misure fondamentali, relative alla direttiva Ue che aveva tracciato una linea comune per prevenire e ridurre gli effetti dell’esposizione al rumore ambientale. Mappatura, comunicazione al pubblico e adozione di piani d’azione a livello locale sono i tre requisiti mancanti in molti agglomerati urbani italiani e nei principali assi stradali e ferroviari.
A tal proposito, era già intervenuta a dicembre la Presidenza del Consiglio, sollecitando l’inerzia di alcune autorità locali tramite un atto di diffida ai presidenti delle Regioni Campania, Sicilia e Lazio con cui stabiliva una scadenza per la trasmissione di mappe acustiche strategiche e dei piani d’azione. Al termine dei tempi previsti, anche in questo caso, scatterà la nomina del Governo di Commissari straordinari tramite procedura di esercizio dei poteri sostitutivi.