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Alla luce di una recente ricerca svolta dal gruppo di lavoro “Unità tecnica tecnologie ambientali” di Enea, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile sul “Ciclo e le tecnologiche afferenti alle modalità di gestione dei PFU” in cui è stata presa in esame l’analisi del ciclo di vita dei pneumatici, le nuove tecnologie in questo ambito e le valutazioni di sostenibilità  della loro gestione, abbiamo deciso di intervistare l’agenzia sull’impatto ambientale degli asfalti modificati con gomma riciclata.

 

Le maggiori prestazioni dei bitumi modificati con polverino di gomma permettono il ridimensionamento del pacchetto stradale con un minore impiego di materiali (grazie alla riduzione degli spessori delle pavimentazioni): quali sono i vantaggi ambientali derivanti dall'uso degli asfalti gommati?

Gli asfalti gommati consentono di ridurre significativamente gli spessori degli strati superficiali delle strade asfaltate, garantiscono durate utili maggiori, necessitano di minore manutenzione. La combinazione di tali benefici porta ad una consistente riduzione dei costi di manutenzione, delle emissioni di CO2 e del consumo di inerti. Per quanto riguarda questi ultimi due aspetti:

  • la produzione di conglomerato bituminoso comporta l’impiego di energia per il riscaldamento degli inerti e per la miscelazione del conglomerato, per il trasporto e per le operazioni di posa. Tali consumi vengono ridotti nel caso di impiego di un conglomerato che, a parità di strada trattata, richieda spessori inferiori;
  • spessori inferiori consentono un minore impiego di inerti, con risparmio di materie prime (costo ambientale diretto), di consumi energetici legati alle fasi di estrazione, trattamento e trasporto alla produzione.

Altri vantaggi ambientali connessi all’utilizzo di asfalti gommati sono rappresentati da:

  • recupero di pneumatici fuori uso in quanto tali pavimentazioni sono realizzate con una percentuale di polverino di gomma da pneumatici riciclati;
  • riduzione dei consumi e dei problemi meccanici per i veicoli in transito grazie alla regolarità superficiale e alla minore fessurazione, disgregazione, rugosità e cracking a fatica dei conglomerati bituminosi realizzati con polverino di gomma;
  • riduzione del rumore da rotolamento, grazie alla emissione a frequenze inferiori e all'eventuale effetto fonoassorbente in pavimentazioni porose.

 

Per quanto riguarda le emissioni gassose durante la produzione e la messa in opera, la tecnologia relativa agli asfalti gommati non produce fumi diversi da quelli di qualsiasi altro asfalto, perché sia nella produzione che nella posa si raggiungono solo temperature di rammollimento della gomma all'interno del bitume e non di combustione. Le particelle di gomma utilizzate, inoltre, non sono sufficientemente piccole da essere volatili.

Oltre alle prestazioni ambientali, è utile considerare anche quelle di tipo economico; un risparmio economico è conseguibile grazie alla riduzione del consumo di inerti e dell’energia, alle minori esigenze di manutenzione, al mancato acquisto dei pannelli fonoassorbenti e barriere antirumore, alla minore usura e consumo di carburante dei veicoli, alla maggiore vita media dei veicoli e anche alla riduzione degli incidenti su strada.

Sono attualmente in corso studi relativi alla riciclabilità delle pavimentazioni in asfalto gommato (es. Texas Transport Institute).

Tali studi sembrerebbero confermare la possibilità di riutilizzare il fresato “gommato” nella produzione di nuovi conglomerati bituminosi mantenendo grande parte delle caratteristiche iniziali del bitume gommato riciclato.

 

Come si inserisce la maggiore durabilità e sostenibilità nel settore europeo degli acquisti verdi?

La politica degli acquisti pubblici verdi (Green Public Procurement) è definita dalla Commissione europea come “[…] l’approccio in base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale, attraverso la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore impatto possibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita”. Pertanto tale politica obbliga le amministrazioni pubbliche ad introdurre dei “criteri ecologici” nelle procedure di appalto tali da ridurre il consumo di energia, l’emissione di CO2, la produzione di rifiuti e l’uso di sostanze pericolose collegate alle forniture di beni, servizi ed opere. L’Unione Europea, in tale ambito, ha obbligato tutti i Paesi ad adottare un Piano d’Azione Nazionale per il GPP, che favorisca la diffusione degli acquisti verdi, a seguito della definizione di “Criteri Ambientali Minimi” a livello nazionale, in accordo con i criteri europei in fase di definizione, i quali rappresentano il punto di riferimento in materia di acquisti pubblici verdi e che potranno essere utilizzati dalle stazioni appaltanti, per consentire al Piano d’azione sul Green Public Procurement di massimizzare i benefici ambientali ed economici.

Tra gli altri, alcuni obiettivi del GPP sono: riduzione degli impatti ambientali, stimolo all’innovazione, razionalizzazione della spesa pubblica, integrazione delle considerazioni ambientali nelle altre politiche dell’ente e miglioramento dell’immagine della pubblica amministrazione. In tale ambito, l’impiego del materiale derivante dal recupero dei PFU per la produzione di asfalti gommati, risponde agli obiettivi del GPP, come declinati dalla Commissione, in quanto consente di conseguire benefici ambientali (risparmi ed uso efficiente delle risorse, riduzione dei consumi energetici, valorizzazione di rifiuti, rispondendo in questo alla Strategia europea sulla prevenzione e il riciclo dei rifiuti), di puntare su tecnologie innovative, di migliorare le prestazioni economiche da parte delle amministrazioni pubbliche. Pertanto, le caratteristiche degli asfalti gommati e i benefici che possono derivare dal loro utilizzo potrebbero costituire uno dei “criteri ambientali” richiesti dalle stazioni appaltanti (amministrazioni pubbliche) nei capitolati nelle procedure di appalto al fine di ridurre, complessivamente, l’impatto ambientale dell’attività di costruzione e manutenzione delle strade.

In aggiunta, l’impiego di asfalto gommato rientra nella strategia europea “Europa 2020” per una “crescita intelligente, sostenibile e inclusiva” (COM(2010) 2020), in cui sono individuate sette “iniziative faro”, tra cui anche quella relativa ad "un'Europa efficiente sotto il profilo delle risorse"; tale iniziativa è finalizzata a contribuire a scindere la crescita economica dall'uso delle risorse, favorire il passaggio ad un'economia a basse emissioni di carbonio, incrementare l'uso delle fonti di energia rinnovabile, modernizzare il nostro settore dei trasporti e promuovere l'efficienza energetica.