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Si è svolto a Perugia il secondo convegno dell’Associazione Nazionale Raccolta Riciclo e Riutilizzo della gomma dal titolo PFU – Quale presente e quale futuro. Quadro normativo, applicazioni, limiti, opportunità”, nel quale Ecopneus ha tenuto tre relazioni di ampio profilo, presentando il modello della “Responsabilità estesa del Produttore”, la propria organizzazione predisposta per l’assolvimento degli obblighi ed un approfondimento dell’attuale trattamento del tessile e dell’acciaio ricavati dai PFU.

Nella mattinata di venerdì 23 aprile, infatti, Daniele Fornai – Responsabile Sviluppo Impieghi e Normative – ha presentato la relazione “Stato dell’arte del mercato italiano su tele ed acciaio da PFU” nell’ambito della sessione che ha visto protagoniste diverse possibili applicazioni derivanti dal recupero dei PFU, come i conglomerati bituminosi, l’arredo urbano e la sicurezza stradale, l’armamento ferroviario, i materiali di insonorizzazione.
In particolare, riguardo l’acciaio Fornai ha evidenziato come la qualità del metallo prodotto dagli impianti convenzionali dipende fortemente dalle scelte tecniche di base e dall’impostazione dei parametri di processo e potrebbe essere migliorata con l’adozione di impianti dedicati. Riguardo le applicazioni, oltre le acciaierie italiane ed estere, si è evidenziato come l’acciaio da PFU possa essere usato come agente di rinforzo per calcestruzzi, in conglomerati (basi) stradali; e come additivo per abbattere le emissioni sulfuree. Infine, Fornai ha ricordato che i crescenti problemi di allocazione dell’acciaio da PFU hanno portato ad una maggiore offerta di impianti per la pulizia del metallo.
Riguardo le tele, invece, si è evidenziato come il tessile da PFU viene ancora conferito frequentemente in discarica, oppure, quando economicamente vantaggioso, viene destinato al recupero energetico in impianti esteri: soluzione economicamente  non ottimali. Si potrebbero, invece, usarle come additivo per pavimentazioni stradali (come già sperimentato in Italia, Austria, Polonia e Francia), dato che le tele macinate modificano la reologia del bitume e  rinforzano i conglomerati  a struttura litica discontinua; oppure utilizzarle come filler o agente di rinforzo in materiali compositi o nella produzione di pannelli termo-isolanti.
Dalle relazioni è emersa la proposta di creare un gruppo di lavoro congiunto tra Ecopneus, Assorigom ed altri soggetti interessati per consolidare le applicazioni più concrete ed economicamente vantaggiose per gli operatori e verificare possibili alternative non o parzialmente conosciute. Si potrebbero, inoltre, definire accordi quadro con i potenziali utilizzatori (sfruttando economie di scala) e predisporre la base tecnica per supportare i successivi passaggi per la definizione dell’ End of Waste.

Nel pomeriggio, Giovanni Corbetta – Direttore Generale di Ecopneus – ha, invece, presentato il modello Ecopneus di gestione dei PFU, descrivendo la normativa esistente, la filiera del sistema, lo scenario post Decreto attuativo dell’art. 228 DL 152/06. Ecopneus, infatti, strutturerà e coordinerà una rete di raccolta, recupero e monitoraggio dei PFU su tutto il territorio nazionale con i seguenti obiettivi: eliminazione delle sacche di illegalità; incremento della quota di recupero di materiale; riequilibrio tra necessità e capacità di trattamento in ambito nazionale; gestione all’insegna di efficienza, ottimizzazione, economicità. Prioritario sarà, infatti, intervenire per intercettare flussi illegali di materiale ed avviarli a corretto recupero; ciò sia in termini di prevenzione di potenziali danni ambientali che di valorizzazione di una materia prima seconda dai molteplici possibili utilizzi.
Allo stesso tempo, saranno implementate opportune azioni per supportare le aziende di recupero del materiale a sviluppare innovativi impieghi del granulo e del polverino.
Un ambito cruciale diimpegno sarà poi il consolidamento di una rete di impianti di recupero qualificata, affidabile e coerente rispetto ai quantitativi di materiali disponibili.
Infine, in linea con quanto stabilito dall’art. 178 del decreto 152/2006, tutto ciò sarà improntato ai criteri di massima “efficacia, efficienza, economicità e trasparenza”, garantendo al cittadino il migliore impiego delle risorse economiche che finanzieranno il sistema, attraverso una logica no-profit (contributo ambientale).

David Denti – Responsabile Operazioni – è, invece, entrato nel merito dell’avvio della nuova organizzazione, descrivendone il percorso: dopo la fase di segnalazione di avvio, le aziende interessate a far parte del sistema,  dovranno registrarsi nel sito web di Ecopneus; successivamente riceveranno le richieste di offerta con i  capitolati.
Dopo questo primo momento si potranno inviare le offerte, ed a seguito della negoziazione, si prepareranno e firmeranno i contratti. Denti ha posto l’accento sull’importanza dell’utilizzo del sito web per registrare i propri dati e scambiare le informazioni, utilizzando una metodologia veloce, sicura e utile alla conservazione dei messaggi: sarà, comunque, a disposizione anche un call center al quale richiedere informazioni sulle modalità del servizio, aiuto nella compilazione delle schede di registrazione ed altre informazioni utili.