La Campania si conferma regione chiave delle attività Ecopneus nella gestione dei Pneumatici Fuori Uso. Si è svolta stamane a Napoli la PFU Academy Ecopneus, piattaforma formativa rivolta a Pubblica Amministrazione, Forze dell’Ordine, Enti locali e organi di controllo sugli aspetti normativi inerenti la gestione dei pneumatici a fine vita. Proprio dalla Campania, nel giugno 2013, partì il ciclo di incontri della PFU Academy con la tappa di Castel Volturno, ospitata nella sede della Scuola di Formazione del Corpo Forestale dello Stato.

All’evento, che ha ricevuto il patrocinio dell’Incaricato del Ministro dell’Interno per il fenomeno degli incendi dolosi di rifiuti in Campania, della Regione Campania, del Comune di Napoli, dell’ISPRA e della Scuola Regionale di Polizia Locale, sono intervenuti il Vicepresidente della Regione Campania On. Fulvio Bonavitacola, il Procuratore aggiunto presso il Tribunale di Napoli dott. Nunzio Fragliasso, il Vicesindaco di Napoli dott. Raffaele Del Giudice, l’Incaricato del Ministro dell’Interno per il fenomeno degli incendi dolosi di rifiuti in Campania dott. Donato Cafagna, il dott. Dionisio Limongelli della Polizia Locale Campania,  la giurista ambientale avv. Paola Ficco, il Vicepresidente di Legambiente ing. Stefano Ciafani, il giornalista dott. Enrico Fontana e il Direttore Generale di Ecopneus ing. Giovanni Corbetta.

“In Campania stiamo dimostrando ormai da diversi anni che la collaborazione tra pubblico e privato, quando incontra terreno fertile anche nella società civile, è in grado di dare risposte concrete al territorio” ha dichiarato Giovanni Corbetta, Direttore Generale di Ecopneus. “In aggiunta alla nostra quotidiana attività di gestione dei Pneumatici Fuori Uso in tutta Italia, il nostro approccio basato sui principi di responsabilità, etica e trasparenza, ci spinge anche a promuovere progetti ed occasioni di formazione e sensibilizzazione sui temi legati ai PFU”.

Ma la PFU Academy è solo l’ultima delle attività in Campania di Ecopneus, la società senza scopo di lucro responsabile della gestione di circa il 70% dei Pneumatici Fuori Uso in Italia; un prezioso materiale dal quale è possibile ricavare nuovi materiali per varie applicazioni in diversi settori come lo sport, gli asfalti e l’edilizia, ed energia sostenibile.

Dal 2013 Ecopneus è infatti coinvolta al fianco del Ministero dell’Ambiente e delle amministrazioni locali nel “Protocollo d’Intesa per l’attuazione di interventi di prelievo e gestione di Pneumatici Fuori Uso abbandonati nel territorio delle Province di Napoli e Caserta”, interventi realizzati con avanzi di gestione che hanno già consentito di prelevare 747 tonnellate di PFU in 19 comuni diversi, scongiurando il rischio che venissero utilizzati come combustibile per i roghi di rifiuti che tristemente connotano questo territorio. Un quantitativo che si aggiunge alle 82.394 tonnellate prelevate da Ecopneus dal 2011 ad oggi presso gommisti, stazioni di servizio e autofficine in tutta la Regione: equivalenti al peso di oltre 9 milioni di pneumatici da autovettura, messe in fila formerebbero una striscia lunga 4.577 km, pari a oltre due volte la distanza tra Napoli e Londra.

Legato alle attività del Protocollo anche un progetto educativo per le scuole medie della Regione, promosso da Ecopneus e Legambiente, conclusosi con un concorso che chiamava i ragazzi a lanciare attraverso un breve video un messaggio di speranza e legalità per la propria terra. Alla scuola vincitrice, la ex Settembrini-Ciaramella di Afragola (NA), Ecopneus ha donato un campo polivalente realizzato in gomma riciclata da PFU.

Ma non solo. Grazie agli avanzi economici dovuti ad una gestione efficiente è stato possibile intervenire anche in situazioni di emergenza come a Buccino (SA), Scisciano (NA), Battipaglia (SA) e Eboli (SA), dove giacevano da anni abbandonate complessivamente oltre 18.000 tonnellate di Pneumatici Fuori Uso. Intervento analogo ma legato alle attività del Protocollo, è quello che a luglio 2015 ha portato alla rimozione dei PFU abbandonati nell’area archeologica di Cales, nel Comune di Calvi Risorta (CE), antica colonia romana del IV secolo a.C. che l’inciviltà di pochi aveva trasformato in un luogo di abbandono di rifiuti di ogni genere. Un intervento dal particolare valore simbolico perché lancia un messaggio forte, la rinascita di un pezzo del nostro patrimonio culturale deturpato dall’inciviltà di pochi, restituito ai cittadini perché possa diventare fonte di sviluppo e crescita per il territorio.