Acquisto pneumatici on line: i documenti ufficiali di Camera Deputati e Ministero dell'Ambiente disponibili sul sito EcopneusDisponibili sul sito internet Ecopneus i testi ufficiali dell’interrogazione parlamentare dell’On. Realacci e la risposta del Ministero dell’Ambiente, sul tema delle modalità di applicazione del contributo ambientale associato all’acquisto di pneumatici attraverso internet da soggetti commerciali residenti all’estero.

Di seguito i documenti:

Le società straniere, infatti, non tutte e non sempre applicano il contributo ambientale nella vendita online poiché intrattengono il rapporto commerciale direttamente con il consumatore acquirente, senza l'intermediazione di un importatore, sfuggendo alle categorie previste dalla normativa vigente concepita quando ancora gli acquisti online risultavano essere marginali.

 

Rivediamo brevemente la situazione attuale e le tappe:

  • ad oggi soggetti commerciali con sede all’estero, attraverso modalità di vendita che sfruttano i “canali web”, introducono pneumatici nel mercato del ricambio nazionale italiano senza che ad essi venga associato il contributo ambientale, l’importo che serve esclusivamente a coprire i costi di gestione e trattamento del Pneumatico Fuori Uso, reso obbligatorio dal DM 82/2011.
  • L’acquisto di pneumatici on-line dall'estero copre circa il 3% del mercato, equivalente a 2 milioni di pezzi che corrispondono a circa 12 mila tonnellate di PFU. Da queste stime il potenziale mancato versamento del contributo ambientale ammonterebbe a circa 5 milioni di euro. Questo comporta 3 gravi conseguenze per il settore:

    • Questi pneumatici non sono contabilizzati come immessi nel mercato e quindi, una volta montati in sostituzione dei vecchi pneumatici, generano un flusso di Pneumatici Fuori Uso che non ricadendo nella responsabilità di nessuna organizzazione sono di fatto indirizzati sulla via dell'abbandono.
    • mancato introito per l'Erario pari a 1 milione di euro, in ragione dell'IVA applicata al contributo.
    • ingiusto vantaggio sul prezzo di vendita ottenuto dalla mancata applicazione del contributo, che comporta una distorsione della concorrenza.
  • Di qui, la necessità di regolamentare questo aspetto e la conseguente interrogazione parlamentare promossa dall’On. Ermete Realacci, Presidente della Commissione Ambiente alla Camera dei Deputati, ai Ministri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico.
  • Il Ministero dell’Ambiente ha accolto favorevolmente le istanze dell’On. Realacci confermando che gli obblighi per gli importatori previsti dal DM 82/2011 sono validi anche per i soggetti commerciali con sede all’estero che vendono pneumatici nel nostro Paese tramite canali web. Le modalità attuative saranno rese note attraverso i consueti canali ufficiali del Ministero.
  • Ecopneus plaude alla risposta del Ministero e ringrazia l’impegno dell’On. Realacci. La soluzione prospettata dimostra che lo Stato Italiano è all’avanguardia nell’affrontare le sfide che la rivoluzione digitale sta portando nell’economia reale e nella vita quotidiana di imprese e cittadini. Con la definizione delle modalità di applicazione del contributo per i pneumatici acquistati on-line, si potrà inoltre contare su ulteriori strumenti normativi per assicurare l’avvio a recupero di ogni singolo Pneumatico Fuori Uso generato in Italia, con le corrette quote di responsabilità, a tutela dell’ambiente, della collettività e dell’economia nazionale nel suo complesso.