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Pochi giorni fa un incendio si è sviluppato nell’area di un ex-impianto a Sassofeltrio, in Provincia di Pesaro Urbino, e solo dopo diverse ore i Vigili del Fuoco sono riusciti a mettere in sicurezza l’area. Le conseguenze per l’ambiente e la salute della popolazione sono state limitate anche grazie all’intervento di Ecopneus, che lo scorso luglio ha rimosso completamente a proprie spese tutte le circa 2.000 tonnellate di PFU (rifiuto codice CER 16.01.03) che erano presenti nell’area. In fiamme infatti non sono andati i PFU, non più presenti nell’area, bensì scarti e residui di altro genere ancora presenti nel sito e che stavano per essere rimossi da aziende terze.

Ecopneus, società senza scopo di lucro principale responsabile della gestione dei Pneumatici Fuori Uso in Italia, dall’inizio della sua attività nel 2011 ha portato a termine ben 8 operazioni straordinarie di svuotamento di depositi di Pneumatici Fuori Uso abbandonati, avviando a corretto trattamento nel complesso circa 24.000 tonnellate di PFU. Un’altra operazione analoga è tuttora in corso e, da qui al 2016, porterà al completo svuotamento delle oltre 60.000 tonnellate di PFU accatastate nel cortile di un’azienda fallita a Castelletto di Branduzzo (PV). I costi di tutte queste operazioni sono completamente sostenuti da Ecopneus senza nessuna ricaduta né per i cittadini né per le Amministrazioni locali.

Grazie a questi interventi è stato possibile quindi scongiurare conseguenze ben peggiori per la salute e l’ambiente che avrebbe un incendio incontrollato di PFU.

Il Decreto Ministeriale n. 82/2011 che disciplina la gestione dei PFU in Italia, prevede che i soggetti autorizzati alla gestione dei Pneumatici Fuori Uso destinino almeno il 30% degli eventuali avanzi di gestione di fine anno in operazioni di prelievo di PFU da “siti storici”: nella maggior parte dei casi depositi di aziende fallite che lasciano in eredità al territorio tonnellate di materiale abbandonato. Le Amministrazioni con le loro sole risorse non riescono ad intervenire per sanare queste situazioni e il Legislatore italiano ha dunque adottato questa soluzione.

L’efficiente gestione Ecopneus però, ha permesso non solo di portare a termine molte di queste operazioni – andando a rimuovere finora circa 25.000 tonnellate – ma anche di ridurre al contempo l’importo del contributo ambientale, l’importo associato all’acquisto di pneumatici nuovi che serve esclusivamente a finanziare i costi di raccolta e trattamento dei PFU. Il contributo è passato, per i pneumatici vettura, dai 3,00 € del settembre 2011 agli attuali 2,30 €, una riduzione nel complesso di oltre il 23%, a beneficio dei consumatori.

Nelle foto, il sito ECOPFU prima e dopo l’intervento di Ecopneus.