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Due recenti interventi del Nucleo Tutela Ambientale della Polizia Municipale di concerto con ASIA Napoli hanno consentito di rimuovere dalle strade di Napoli circa 84 quintali di Pneumatici Fuori Uso, pari in peso a quasi 950 singoli pneumatici.
Nel primo di questi interventi, a fine febbraio, gli uomini della Polizia Municipale guidati dal Capitano Del Gaudio hanno rinvenuto nel corso di un pattugliamento notturno circa 23 quintali di PFU. Dopo un appostamento volto ad intercettare eventuali nuovi abbandoni, senza esito, veniva concordato con ASIA Napoli l’intervento di rimozione dei PFU dall’area. Sorte analoga per gli oltre 700 pneumatici rintracciati in un’area abbandonata a Napoli, di cui si è proceduto alla rimozione proprio in questi giorni.

Il Protocollo per il prelievo straordinario di Pneumatici Fuori Uso dalla Terra dei Fuochi prevede che siano i Comuni, attraverso le società  di raccolta da cui sono già  localmente serviti, ad effettuare la raccolta sul suolo pubblico per concentrare poi i PFU in aree idonee al loro temporaneo stoccaggio e permettere il successivo prelievo gratuito da parte di Ecopneus, per le successive fasi di trattamento.
Ad oggi sono stati portati a termine 94 prelievi in 14 Comuni, che hanno consentito l’avvio a recupero di 420,4 tonnellate di Pneumatici Fuori Uso, quasi 47.000 singoli pneumatici, togliendoli dalle strade della Terra dei Fuochi e scongiurando il rischio che venissero utilizzati come innesco dei roghi di rifiuti che devastano quest’area.

Oltre il 97% dei PFU ha preso la via del recupero di materia, trasformandosi in granulo e polverino di gomma per tante utili applicazioni, dai campi per lo sport agli elementi dell’arredo urbano come cordoli e protezioni, dagli asfalti “silenziosi” e che durano di più ai materiali insonorizzanti, isolanti e antivibranti.

Alle operazioni di rimozione dei PFU dalle strade, si aggiunge l’operazione di prelievo da stock storico che Ecopneus ha effettuato a Scisciano (NA) ad ottobre 2013 dove da oltre 22 anni erano accumulate 8.483 tonnellate di PFU, che ha costretto a lungo la popolazione a vivere a contatto con un potenziale disastro in caso di incendio. Il sito è stato svuotato grazie a risorse aggiuntive messe a disposizione da Ecopneus.