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Un’area colpita da roghi tossici di rifiuti, alimentanti da pneumatici di varie tipologie. Un’attività illegale in forte aumento che distrugge uno dei territori più belli d’Italia. Amministrazioni locali e cittadini indignati e preoccupati della salute degli abitanti delle zone limitrofe. Questa la difficile situazione a Napoli e dintorni, dove organizzazioni criminali bruciano a cielo aperto pile di rifiuti dal devastante impatto ambientale.

Il Ministero dell’Ambiente ha deciso di intervenire coinvolgendo in un protocollo – già firmato dall’ex Ministro Clini – la Prefettura e il Comune di Napoli ed Ecopneus. Il Protocollo ha l’obiettivo di raccogliere i PFU abbandonati nel territorio per sottrarli ad utilizzi illegali e dannosi per l’ambiente e la salute di ognuno.

Ecopneus ha prontamente accolto l’invito del Ministro a partecipare con la propria esperienza gestionale al programma di recupero straordinario nel territorio previsto dal Protocollo. Ma non solo: Ecopneus ha altresì comunicato al Ministero che alcuni produttori ed importatori di pneumatici suoi soci, hanno segnalato di voler provvedere a coprire i costi di tale intervento, mettendo a disposizione la somma derivante dai propri avanzi di gestione.

Il Protocollo prevede, inoltre, la partecipazione attiva delle Amministrazioni Comunali del territorio: il Comune di Napoli e gli eventuali altri Comuni interessati che dovessero aderire, si impegnano a rintracciare e raccogliere gli pneumatici abbandonati e a conferirli a centri idonei e autorizzati, in modo da consentirne il prelievo da parte degli operatori incaricati da Ecopneus.

Per la propria area di competenza, aderendo al protocollo Ecopneus si impegna:

1. A far prelevare gratuitamente le quantità di PFU presso i centri concordati con i Comuni ed a assicurarne la gestione nel rispetto della normativa vigente e delle proprie procedure;

2. A mettere a disposizione del Comune di Napoli il polverino ottenuto dalla frazione migliore degli PFU gestiti in base al Protocollo, da utilizzare, nel rispetto delle norme vigenti, per la realizzazione di una pista ciclabile;

3. Ad effettuare idonee attività di informazione e sensibilizzazione degli utilizzatori di pneumatici e dei soggetti coinvolti nelle loro fasi di commercializzazione, sull’importanza della regolarità fiscale al momento dell’acquisto degli pneumatici come strumento per contrastare il fenomeno dell’abbandono degli PFU

L’andamento delle attività verrà sorvegliato per la durata del Protocollo da un Comitato di vigilanza, costituito da un rappresentante del Ministro dell’Ambiente, uno della Prefettura di Napoli, uno del Comune di Napoli e uno di Ecopneus.

Tale intervento è reso possibile grazie alla messa a disposizione di alcuni fondi affidati ad Ecopneus per la gestione operativa dai soci: B.R. Pneumatici spa, Bersangomme srl, Devalle Gomme snc, Gexpo spa, GRG Pneumatici srl, Laneve pneumatici srl, Mecerdes-Benz Italia spa, Natale Illario, Parise Gomme snc, Pneus Sette srl, Pneusmarket spa, Pneusmarket Alpina spa, Ponente Gomme, R.G.S. pneumatici srl , Rossi Lamberto srl, Solideal Italia spa, Trelleborg W.S.I spa, Union Pneus Italia srl, Univergomme spa, Apollo Vredestein Italia spa, Zuin spa.

Nessun aggravio verrà richiesto ai consumatori che cambiano le gomme né alle Amministrazioni Pubbliche, ed Ecopneus garantirà l’ordinaria raccolta quotidiana presso gli oltre 2.000 gommisti serviti in Campania.

Ecopneus è stata scelta come partner del Ministero dell’Ambiente grazie non solo all’efficienza dimostrata nel primo periodo di attività ma anche all’impegno costante nella tutela del territorio italiano, avendo già recuperato circa 20.000 tonnellate di PFU abbandonate illegalmente in alcune aree industriali di Ferrara, Buccino (SA), Oristano e Olbia nel corso del 2012, e a Poviglio (RE) e Aulla (MS) nel 2013.