IN RIFERIMENTO ALLA NOTA PUBBLICATA SUL PROPRIO PORTALE, DAL TITOLO “CONFARTIGIANATO AUTORIPARAZIONE OTTIENE LA RIPRESA DEL RITIRO DEI PNEUMATICI FUORI USO” (29 novembre) (*)

Desideriamo segnalare alcune precisazioni in merito alla nota in oggetto, con preghiera di pubblicazione.

Ecopneus nel corso del 2015 e almeno fino al 29 novembre, non ha mai sospeso la raccolta di PFU, continuando su tutto il territorio nazionale con un ritmo, da settembre, di circa 1100 tonnellate per giorno lavorativo, ben superiore a quello derivante dagli obblighi di legge. Viceversa, per via della extra-raccolta Ecopneus non ha potuto accettare – da fine luglio – le richieste di iscrizione di nuovi “gommisti” e – da ottobre – le richieste di “gommisti” che, dopo 9 mesi di assenza, si sono fatti vivi per la prima volta solo in ottobre. Il nostro comunicato stampa del 25 novembre non segnala alcuna ripresa; annuncia soltanto il superamento del target di raccolta e segnala il temporaneo proseguimento fino all’esaurimento delle risorse economiche, peraltro oramai raggiunto.

E’ dunque infondata la notizia di una ripresa dovuta all’intervento di Confartigianato, come imprecisa è la definizione di smaltimento: come richiede la normativa Ecopneus effettua il recupero di PFU come materia o come energia. Inoltre, Ecopneus non si occupa di pneumatici usurati. Infine, sarebbe opportuno precisare che nel trattamento dei PFU sono operanti almeno una sessantina di soggetti autorizzati, il cui analogo coinvolgimento non ci sembra trascurabile.

Leggendo la nota, abbiamo comunque apprezzato l’interessamento di Confartigianato Autoriparazione a un problema che, per il quarto anno consecutivo, emerge nell’ultimo trimestre dell’anno e che fino ad oggi ha riscosso poca attenzione anche da parte dei soggetti più interessati. Il problema è rappresentato dalla rivendita irregolare di pneumatici senza quei documenti fiscali che ne determinano il conteggio, ne fanno assegnare il target di raccolta e consentono di avere il contributo necessario al prelievo e recupero. E’ questo fenomeno che – oltre a causare danni all’erario e al Paese per i connessi atti di abbandono – causa un “extra target” di raccolta che va oltre gli obiettivi dei soggetti deputati al recupero, costringendoli ad un extra costo e ad un conseguente aumento del contributo, o al blocco dei ritiri.

Sarebbe opportuno e importante, a nostro avviso, che Confartigianato, anche a protezione degli interessi dei propri associati che si comportano correttamente, conducesse una visibile campagna di contrasto alle vendite in nero e ai trasferimenti irregolari di pneumatici dal settore della demolizione al mercato del ricambio. Per gestire la complessa filiera dei pneumatici fuori uso ogni attore della filiera deve dare il suo contributo in modo etico, serio e consapevole: solo così si potranno risolvere le restanti anomalie di un sistema che comunque ha oggettivamente dimostrato di funzionare.

ECOPNEUS

* http://www.confartigianato.it/2015/11/confartigianato-autoriparazione-ottiene-la-ripresa-del-ritiro-dei-pneumatici-fuori-uso/