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Buone notizie da oltre Manica per l’impiego della gomma riciclata. La Rugby Football Union (RFU) organo amministrativo del rugby in Inghilterra ha lanciato un progetto di sviluppo del rugby che porterà alla costruzione di cento campi in sintetico nei prossimi quattro anni. Tra questi ben 60 campi saranno realizzati esclusivamente per il rugby in club e strutture, già dedicate alla palla ovale, gli altri 40 invece saranno collocati in aree comuni e utilizzati sia per il rugby che per altri sport. La decisione della RFU è motivata dal clima sempre più piovoso che, spesso, nella stagione rugbistica causa allenamenti e partite cancellate o interrotte causa mal tempo. In Inghilterra pur essendoci 700 campi artificiali, solo pochissimi rispettano i criteri per accogliere partite di club rugby ufficiali (per esempio rimbalzo e impatti con la testa in caduta). In questo senso i manti in erba sintetica, non solo garantiscono queste qualità ma hanno caratteristiche e vantaggi che li rendono preferibili ai campi in erba tradizionale dal punto di vista delle prestazioni degli atleti, della gestione complessiva dell’impianto e della manutenzione del campo. Queste pavimentazioni, infatti, sono caratterizzate da maggiore disponibilità del campo, con miglior rapporto ore di gioco/anno rispetto ai manti tradizionali, elevata resistenza alle condizioni metereologiche più avverse, bassi costi di manutenzione, possibilità di installazione senza restrizioni per le condizioni atmosferiche necessarie alla cura di un manto erboso tradizionale, minor consumo di acqua per l’irrigazione, possibilità di utilizzare il campo da gioco per altri scopi senza pregiudicare il manto (concerti, presentazioni, incontri stampa, meeting, open-day, eventi vari), possibilità di disputare gare in ogni stagione, anche con climi estremi. Nella realizzazione di queste pavimentazioni, l’utilizzo della gomma da PFU in sostituzione della gomma vergine, oltre che consentire prestazioni in alcuni casi anche migliori sul profilo tecnico-atletico, ha il grande vantaggio di costare all’incirca 10 volte di meno, essere disponibile in grande quantità e non contribuire al consumo di preziosa materia prima vergine reperibile tra l’altro solamente di importazione.