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Dall’impiego della gomma riciclata nelle miscele per l’asfalto, alle tecniche di riciclo delle pavimentazioni stradali, fino al contenimento degli impatti ambientali nella progettazione delle infrastrutture. Questi i temi che sono stati al centro della Summer School organizzata dall’Università di San Marino e da SIIV–Società Italiana Infrastrutture Viarie, con il supporto di Ecopneus

L’impatto dei cambiamenti climatici nella progettazione delle infrastrutture viarie, le più aggiornate tecniche di riciclo per ridurre l’inquinamento coinvolto nella realizzazione delle strade e l’impiego del polverino di gomma riciclata proveniente da Pneumatici Fuori Uso nelle miscele dell’asfalto, per aumentarne durata, aderenza e sicurezza. Questi sono solo alcuni dei temi approfonditi durante la Summer School ospitata dall’Università degli Studi della Repubblica di San Marino dal 16 al 20 settembre e organizzata dalla SIIV-Società Italiana Infrastrutture Viarie, con il supporto di Ecopneus, società senza scopo di lucro che ogni anno gestisce raccolta e riciclo di mediamente 220.000 tonnellate di Pneumatici Fuori Uso in Italia.

Al summit internazionale sono intervenuti i massimi esperti del settore provenienti da istituzioni accademiche di tutto il mondo come le Università di San Paolo (Brasile), Granada (Spagna) e Maribor (Slovenia), offrendo possibilità di confronto, aggiornamento e scambio con accademici europei ed asiatici. Tra i vari interventi, il Prof. Fernando Moreno Navarro dell’Università di Granada, forte della consolidata esperienza iberica nell’impiego di asfalti modificati con l’aggiunta di gomma riciclata, ha portato le evidenze di come questa tecnologia possa offrire vantaggi in termini di durata e resistenza non solo per la viabilità urbana ma anche su strade caratterizzate da alti volumi di traffico.

L’esperienza spagnola

In Spagna, infatti, sono oltre 1.600 i km realizzati con asfalti modificati in gomma riciclata negli ultimi 20 anni. Questo grazie anche ad una circolare del Ministero delle Infrastrutture spagnolo che prescrive di dare la priorità all’impiego di materiali derivanti dal riciclo dei Pneumatici Fuori Uso nelle pavimentazioni stradali, in virtù dei vantaggi possibili con questa soluzione e al contributo agli obiettivi nazionali di riciclo dei Pneumatici Fuori Uso. Questo ha dato notevole impulso all’impiego di questa valida tecnologia che consente di coniugare lunga durata della pavimentazione, maggiore aderenza e sicurezza, e la sostenibilità ambientale data dall’impiego di gomma riciclata da PFU.

La situazione in Italia

Ad oggi, nel nostro Paese, sono stati realizzati oltre 470 km di strade con asfalti modificati, grazie anche all’impegno di Ecopneus, la società senza scopo di lucro che gestisce raccolta e riciclo dei Pneumatici Fuori Uso in Italia, fortemente impegnata anche nella promozione e nello sviluppo delle tante applicazioni della gomma riciclata. A differenza di quanto accade in Spagna, però, in Italia manca ancora una visione strategica a livello nazionale che consenta un’estensione su larga scala di questa tecnologia, nonostante gli indubbi vantaggi che consente e le pluridecennali esperienze internazionali, supportate da una vastissima letteratura scientifica.

Gli asfalti modificati con gomma riciclata: durevoli, silenziosi, sicuri.

Grazie alla gomma riciclata da PFU si ottengono pavimentazioni stradali dalle elevate prestazioni: minore formazione di fessure e buche, ottima aderenza del pneumatico, eccezionale durata della pavimentazione e riduzione del rumore da transito dei veicoli. Vantaggi per chi guida, per chi vive o lavora vicino ad arterie stradali trafficate, ma anche per le tasche della Pubblica Amministrazione. La grande durata degli asfalti “gommati” e la possibilità di progettare ottime pavimentazioni di ridotto spessore, consentono alla P.A. di investire al meglio le risorse per le infrastrutture stradali, riducendo i disagi per gli utenti ed utilizzando un materiale dalle elevate prestazioni, 100% made in Italy.