Come già segnalato in precedenza e dopo aver chiuso il 2015 con una raccolta di PFU complessivamente superiore di ben oltre 15.000 tonnellate al target di legge, Ecopneus riscontra che già in queste prime settimane del 2016 si sta evidenziando il medesimo problema, probabilmente acuito dalla presenza di accumuli dovuti ai precedenti rallentamenti.
Non potendo ovviamente raccogliere quantitativi superiori alle proprie disponibilità economiche, che sono strettamente legate alle vendite regolari di pneumatici ed ai relativi contributi ricevuti, e per evitare una fermata totale dei ritiri di PFU dai “gommisti” nelle ultime settimane dell’anno, Ecopneus è costretta a dosare quotidianamente la raccolta, distribuendone le quantità a livello mensile e sul territorio nazionale, ma certamente senza riuscire a soddisfare la totalità delle richieste di raccolta che riceve. Tutto questo sempre e comunque nel pieno rispetto degli obblighi assegnati dal Decreto 82/2011 che regolamenta la gestione dei PFU in Italia.
Tale situazione di sofferenza che, ci teniamo a sottolineare, è strettamente dipendente dalle vendite irregolari nel mercato del ricambio, potrà essere eliminata solo riportando nella regolarità tutti i quantitativi venduti: Ecopneus si augura che i protagonisti delle vendite di pneumatici conseguano questo risultato, onde consentirci un allineamento tra quantità di pneumatici vendute e quantità di PFU emergenti nel Paese.